Famiglia
Divorzio
Il mancato ritrovamento del nominativo sul citofono di casa non è sufficiente a dichiarare l’irreperibilità del destinatario di un atto
Non è sufficiente «ai fini della valutazione positiva di irreperibilità del destinatario della notifica, ai sensi dell’ art. 143 c.p.c., il mero mancato rinvenimento del nominativo del notificando sui citofoni e neppure sulle caselle postali […]».
Cass. civ., sez. I, ord., 27 gennaio 2022, n. 2530
La Suprema Corte ha esaminato il ricorso n. 2530/2022 proposto dalla ricorrente E.S. contro l’ex marito B.L. avverso la sentenza del 2016 della Corte d’Appello di Firenze, per una causa riguardante la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Nello specifico, la Corte d’Appello di Firenze rigettava l’appello proposto dall’ex moglie S.E. avente ad oggetto la sentenza del Tribunale di Arezzo, che nella dichiarata contumacia dell’allora convenuta, aveva pronunciato la cessazione del suo…
Cass. civ., sez. I, ord., 27 gennaio 2022, n. 2530
Presidente Cristiano – Relatore Fidanzia
Rilevato che:
La Corte d’Appello di Firenze, con sentenza pubblicata il 21.12.2016, ha rigettato l’appello proposto da E.S. avverso la sentenza del Tribunale di Arezzo che, nella dichiarata contumacia dell’allora convenuta, aveva pronunciato la cessazione degli effetti civili del matrimonio da lei contratto con B.L. ed aveva revocato l’assegno di mantenimento stabilito, a carico di quest’ultimo, dalla sentenza di separazione personale dei coniu…
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Famiglia Divorzio Il mancato ritrovamento del nominativo sul citofono di casa non è sufficiente a dichiarare l’irreperibilità del destinatario di un atto Non è sufficiente «ai fini della valutazione positiva di irreperibilità del destinatario della notifica, ai sensi dell’ art. 143 c.p.c., il mero mancato rinvenimento del nominativo del notificando sui citofoni e neppure sulle caselle postali […]». Cass. civ., sez. I, ord., 27 gennaio 2022, n. 2530 La Suprema Corte ha esaminato il ricorso n. 2530/2022 proposto dalla ricorrente E.S. contro l’ex marito B.L. avverso la sentenza del 2016 della Corte d’Appello di Firenze, per una causa riguardante la cessazione degli effetti civili del matrimonio. Nello specifico, la Corte d’Appello di Firenze rigettava l’appello proposto dall’ex moglie S.E. avente ad oggetto la sentenza del Tribunale di Arezzo, che nella dichiarata contumacia dell’allora convenuta, aveva pronunciato la cessazione del suo… Cass. civ., sez. I, ord., 27 gennaio 2022, n. 2530 Presidente Cristiano – Relatore Fidanzia Rilevato che: La Corte d’Appello di Firenze, con sentenza pubblicata il 21.12.2016, ha rigettato l’appello proposto da E.S. avverso la sentenza del Tribunale di Arezzo che, nella dichiarata contumacia dell’allora convenuta, aveva pronunciato la cessazione degli effetti civili del matrimonio da lei contratto con B.L. ed aveva revocato l’assegno di mantenimento stabilito, a carico di quest’ultimo, dalla sentenza di separazione personale dei coniu… Apertura Pubblicato il martedì 01 Febbraio 2022 Omicidio a Raffadali, Patronaggio: “Malesseri profondi, sistema inadeguato” Lo ha detto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l’omicidio del ventiquattrenne di Raffadali di Redazione Pubblicato il Feb 1, 2022 “Certi episodi di tragica e inaudita violenza avvenuti in questi giorni in provincia di Agrigento hanno evidenziato malesseri profondi all’interno della societa’ e delle famiglie, acuiti dal grave isolamento provocato dalla pandemia e non adeguatamente contenuti da un sistema socio- sanitario-assistenziale non sempre pronto ad erogare idonei servizi alla collettivita’”. Lo ha detto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l’omicidio del ventiquattrenne di Raffadali, ucciso in piazza Progresso, dal padre Gaetano, 57 anni, assistente capo coordinatore della polizia di Stato in servizio decimo reparto Mobile di Catania. recente la strage familiare di Licata, dove un uomo ha ucciso fratello, cognata e i due fratellini di 7 e 8 anni. “Troppo spesso quelli che vengono definiti ‘gesti di follia’ sono il portato di conflitti sociali e familiari che il ‘sistema’, inteso in senso ampio e non escluso quello giudiziario – ha concluso Patronaggio – non e’ stato in grado di adeguatamente e legittimamente arginare e contenere”.