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6 Gennaio 2018Complicanze a seguito di un’operazione routinaria: a chi spetta provare il danno iatrogeno?
Cassazione Civile, sez. III, sentenza 13/10/2017 n° 24074
La sentenza del 13 ottobre 2017, n. 24074, della Suprema corte che si segnala è interessante con riguardo alla posizione che viene ribadita in merito all’onere della prova delle complicanze conseguenti a un intervento chirurgico in caso di prestazioni che possono definirsi “routinarie”. In tali ipotesi si precisa che spetta al professionista superare la presunzione che le complicanze siano state determinate da una omessa o insufficiente diligenza professionale o da una imperizia, dimostrando, invece, che queste siano conseguenza di un evento imprevisto ed imprevedibile secondo la diligenza qualificata in base alle conoscenze tecnico-scientifiche del momento. (Cassazione civile, sez. III, sentenza 13 ottobre 2017, n. 24074)
Sintetizziamo il caso: a seguito di un intervento chirurgico sorgono delle complicanze con pregiudizio del paziente. Sussiste una qualche responsabilità dei sanitari per dette complicanze?
Nel giudizio di appello si esclude la loro responsabilità dovendo considerarsi la lesione iatrogena come semplice complicanza statisticamente rilevata nella letteratura scientifica, quasi come conseguenza inevitabile della corretta esecuzione dell’intervento.
Di diversa opinione la Suprema corte, la quale evidenzia che al fine di escludere la responsabilità del medico non ci si può limitare a rilevare l’insorgenza di complicanze ma si deve invece verificare la loro eventuale imprevedibilità ed inevitabilità nonché “l’insussistenza del nesso causale tra la tecnica operatoria prescelta e l’insorgenza delle predette complicanze, unitamente all’adeguatezza delle tecniche scelte dal chirurgo per porvi rimedio”. Preciso, ancora, la Suprema corte, che “spetta al professionista superare la presunzione che le complicanze siano state determinate da omessa o insufficiente diligenza professionale o da imperizia, dimostrando che siano state, invece, prodotte da un evento imprevisto ed imprevedibile secondo la diligenza qualificata in base alle conoscenze tecnico-scientifiche del momento”.
Si tratta di un caso di presunzione di colpa, fenomeno che risponde – in sostanza – all’esigenza di offrire maggiori garanzie al paziente.
Nella giurisprudenza italiana, il meccanismo della presunzione di colpa si è introdotto e affermato soprattutto con riguardo agli interventi di facile esecuzione; i giudizi hanno fanno proprio il principio della res ipsa loquitur. Si tratta di una praesumptio iuris tantum di responsabilità medica che consente una prova contraria. Il principio in questione…
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