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8 Febbraio 2018Lesioni cervicali: la radiografia non è esclusivo mezzo di prova
Cassazione Civile, sez. III, sentenza 19/01/2018 n° 1272
Redatto da Carmine Lattarulo Fonte: Altalex
La radiografia non è esclusivo mezzo di prova delle lesioni cervicali: Cassazione Civile Sezione III 19 gennaio 2018 n. 1272. E’ sempre e soltanto l’accertamento medico legale svolto in conformità alle leges artis a stabilire se la lesione sussista e quale percentuale sia ad essa ricollegabile.
Il fatto
Un danneggiato da sinistro stradale si vedeva rigettare la domanda in primo grado. La domanda veniva accolta in sede di gravame, sebbene il Tribunale respingesse la richiesta del danno da lesione del rachide cervicale non suscettibile di accertamento clinico strumentale obiettivo.
La decisione
Con sentenza del 26 settembre 2016 n. 18773, la Suprema Corte si era già espressa in argomento.
L’art. 139 comma II del d.lgs. 209/2005 definisce il danno biologico e le condizioni di risarcimento: “la lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito. In ogni caso, le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, ovvero visivo, con riferimento alle lesioni, quali le cicatrici, oggettivamente riscontrabili senza l’ausilio di strumentazioni, non possono dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente”.
Quella sentenza pervenne alla conclusione che, anche alla luce della necessità dell’accertamento clinico strumentale obiettivo, i criteri di accertamento del danno biologico non sono «gerarchicamente ordinati tra loro ma da utilizzarsi secondo le leges artis» in modo da condurre ad una «obiettività dell’accertamento stesso, che riguardi sia le lesioni che i relativi postumi (se esistenti)».
La Corte dà continuità al precedente arresto e ulteriori precisazioni.
Scopo della norma è quello di sollecitare tutti gli operatori del settore (magistrati, avvocati e consulenti tecnici) ad un rigoroso accertamento dell’effettiva esistenza delle patologie di modesta entità, cioè quelle che si individuano per gli esiti permanenti contenuti entro la soglia del 9 per cento. Tuttavia, il rigore che il legislatore ha dimostrato di esigere non può essere inteso nel senso che la prova della lesione debba essere fornita…
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