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Redatto da Alfonso Leccese Fonte: Altalex
In un rapporto bancario quali sono le conseguenze della mancata produzione di tutti gli estratti conto dall’inizio del rapporto in un giudizio di accertamento e ripetizione promosso dal correntista? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 28819 del 30 novembre scorso, torna ad occuparsi della vexata quaestio e, in evidente discontinuità con il precedente espresso da Cass. n. 9201/2015, ritiene condivisibili le motivazioni espresse dalla Corte di Appello di Lecce, secondo cui la ricostruzione del dare avere tra le parti doveva essere effettuata attribuendosi un saldo di partenza pari a “zero”.
Nella parte motiva i Giudici del gravame si erano in primis richiamati alle numerose pronunce della S.C. secondo cui, nei rapporti bancari in conto corrente, una volta che sia stata esclusa la validità, per mancanza dei requisiti di legge, della pattuizione di interessi ultralegali a carico del correntista, la banca, al fine di dimostrare il proprio credito, ha l’onere di produrre gli estratti a partire dall’apertura del conto e non può sottrarsi all’assolvimento di tale onere invocando l’insussistenza dell’obbligo di conservare le scritture contabili oltre dieci anni, perché non si può confondere l’onere di conservazione della documentazione contabile con quello di prova del proprio credito (così Cass. 25.11.2010 n. 23974; conf. Cass. 26.1.2011 n. 1842 e 19.9.2013 n. 21466).
Con la conseguenza che, prosegue la Corte di Appello, qualora manchi detta documentazione completa, non può prendersi a riferimento quale saldo iniziale quello debitore del primo estratto conto disponibile in quanto si tratta di un saldo privo di qualsiasi attendibilità, poiché determinato, dall’illegittima applicazione di interessi debitori e di capitalizzazione trimestrale degli stessi interessi mentre gravava sull’Istituto di credito, il quale deduceva l’esistenza di una sua posizione creditoria alla data del primo estratto prodotto, l’onere di provare la legittimità di tale credito e, cioè, che lo stesso non fosse, in ipotesi, determinato dall’applicazione degli oneri suindicati, a carico del correntista, illegittimamente previsti in contratto.
La Corte di …
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