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30 Giugno 2018Famiglia e successioni – Accettazione dell’eredità
Redatto da Antonella Matricardi Fonte: Altalex
L’apertura della successione e il diritto di accettare l’eredità
La morte di una persona costituisce un evento giuridicamente rilevante, poiché al suo verificarsi si apre la successione ereditaria nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto (art. 456). La ragione dell’apertura della successione si fonda sull’esigenza economica che un bene non rimanga sprovvisto della cura e della gestione conseguenti ad una titolarità e per l’evento del decesso, della stessa interruttivo, l’ordinamento richiede che altri soggetti subentrino nei rapporti attivi e passivi che al defunto sopravvivono.
L’eredità si devolve per legge o per testamento e la chiamata alla successione legittima è residuale rispetto a quella testamentaria, ossia interviene quando manca un testamento o quando, pur redatto, esso dispone solo di alcuni beni o contiene norme invalide o inefficaci, dichiarate tali per effetto di un’impugnazione, disponendosi quindi sulle quote stabilite dal legislatore in virtù del numero e qualità degli eredi legittimi (art. 457).
All’apertura della successione si realizza la fase della delazione con la quale i successori testamentari e legittimari assumono la qualifica di chiamati all’eredità, così acquisendo il diritto di accettarla attraverso un passaggio ben preciso che l’art. 459 c.c. identifica nell’atto fondamentale dell’accettazione dell’eredità; una volta manifestata secondo criteri e modi che vedremo, essa retroagisce, producendo appunto i suoi effetti dal momento di apertura della successione (art. 459).
Nel periodo che intercorre tra la fase della delazione e quello dell’accettazione l’ordinamento attribuisce ai soggetti chiamati (o delati) il compito di assicurare la conservazione del patrimonio che altrimenti senza una qualunque gestione rimarrebbe abbandonato a sé stesso con il rischio di un possibile deprezzamento economico. E’ conciliato così l’interesse generale alla tutela dei beni che necessitino di essere amministrati con l’interesse specifico del singolo, anche titolare del diritto di mantenere intatto quel patrimonio…
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