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Redatto da Miriam Marotta Fonte: Dirittoegiustizia.it
Le opposizioni al verbale di accertamento dell’infrazione stradale per eccesso di velocità sono trattate con il rito del lavoro all’indomani del d.lgs. n. 150/2011. Laddove venga contestata l’affidabilità del cosiddetto tutor o autovelox, il giudice è tenuto ad accertare se il dispositivo sia stato sottoposto o meno alle verifiche di funzionalità e taratura. Ciò in quanto tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte, secondo quanto stabilito dalla Consulta con sentenza n. 113/15 e dalla giurisprudenza successiva, a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura, non esistendo verifiche equipollenti né essendo sufficienti, come in passato, certificati di conformità ed omologazione.
(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza n. 533/18; depositata l’11 gennaio)
È quanto stabilito dalla VI sezione Civile della Corte di Cassazione con ordinanza n. 533/18, depositata l’11 gennaio.
Il caso. Il signor F.V.S. proponeva opposizione al verbale di accertamento dell’infrazione stradale per eccesso di velocità rilevata in data 24 maggio 2013 innanzi al Giudice di pace di Imola, il quale si pronunciava con sentenza n. 94/14.
Avverso tale giudizio, la Prefettura di Bologna avanzava appello avanti al Tribunale competente che per l’effetto, con sentenza depositata in data 11 marzo 2015, rigettava l’opposizione al verbale di accertamento dell’infrazione. Il signor F.V.S. quindi ricorre, sulla base di sei motivi, per la cassazione della sentenza del Tribunale di Bologna.
In particolare si contesta l’erroneità del rito seguito nel giudizio di appello e la nullità della citazione; la tardività dell’eccezione con cui la Prefettura, soltanto in appello, aveva contestato la mancata coltivazione della querela di falso del verbale di contestazione; la ritenuta infondatezza da parte del Tribunale della contestazione dell’assenza di presegnalazione della postazione di controllo sulla base dell’attestazione, contenuta nel verbale, dell’esistenza di appositi cartelli; l’erroneità dell’affermazione del giudice di appello …
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