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10 Ottobre 2018Reati Fiscali
Reato di dichiarazione infedele e clausola di sussidiarietà
Qual è l’esatta operatività della clausola di sussidiarietà prevista dall’art. 4 d.lgs. n. 74/2000 in rapporto agli artt. 2 e 3 del medesimo decreto?
Redatto da Alfredo Foti – Avvocato penalista – Fonte: Diritto e Giustizia
In materia di reati tributari, il carattere residuale del reato di dichiarazione infedele, di cui all’art. 4 d.lgs. n. 74/2000, ne esclude il concorso con il delitto di frode fiscale, previsto dall’art. 2 del citato d.lgs., quando la condotta materiale abbia ad oggetto la medesima dichiarazione, esclusa l’ipotesi di una iniziale contestazione dell’art. 4 d. lgs. n. 74/2000, relativamente alla sola condotta di omissioni di elementi attivi, e, successivamente, con una incriminazione relativa all’art. 2 del decreto per l’indicazione di elementi passivi per operazioni relative a fatture oggettivamente inesistenti. Ciò in quanto l’art. 4 mira ad evitare la doppia incriminazione per la stessa condotta – anche se diversamente strutturata, una con frode e l’altra senza frode – ma non può essere invocato per l’incriminazione di condotte diverse, una per le omissioni di elementi attivi del reddito e l’altra per elementi passivi inesistenti – da fatture per operazioni inesistenti.
(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 41260/18; depositata il 25 settembre)
Sul punto la Corte di Cassazione con sentenza n. 41260/18; depositata il 25 settembre.
Il caso.
Il Tribunale del riesame di Catanzaro confermava il decreto con cui il Giudice per le Indagini Preliminari aveva disposto il sequestro preventivo, finalizzato…
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Reati Fiscali Reato di dichiarazione infedele e clausola di sussidiarietà Qual è l’esatta operatività della clausola di sussidiarietà prevista dall’art. 4 d.lgs. n. 74/2000 in rapporto agli artt. 2 e 3 del medesimo decreto? Redatto da Alfredo Foti – Avvocato penalista – Fonte: Diritto e Giustizia In materia di reati tributari, il carattere residuale del reato di dichiarazione infedele, di cui all’art. 4 d.lgs. n. 74/2000, ne esclude il concorso con il delitto di frode fiscale, previsto dall’art. 2 del citato d.lgs., quando la condotta materiale abbia ad oggetto la medesima dichiarazione, esclusa l’ipotesi di una iniziale contestazione dell’art. 4 d. lgs. n. 74/2000, relativamente alla sola condotta di omissioni di elementi attivi, e, successivamente, con una incriminazione relativa all’art. 2 del decreto per l’indicazione di elementi passivi per operazioni relative a fatture oggettivamente inesistenti. Ciò in quanto l’art. 4 mira ad evitare la doppia incriminazione per la stessa condotta – anche se diversamente strutturata, una con frode e l’altra senza frode – ma non può essere invocato per l’incriminazione di condotte diverse, una per le omissioni di elementi attivi del reddito e l’altra per elementi passivi inesistenti – da fatture per operazioni inesistenti. (Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 41260/18; depositata il 25 settembre) Sul punto la Corte di Cassazione con sentenza n. 41260/18; depositata il 25 settembre. Il caso. Il Tribunale del riesame di Catanzaro confermava il decreto con cui il Giudice per le Indagini Preliminari aveva disposto il sequestro preventivo, finalizzato…