Ciascun condomino può usare le parti comuni dell’edificio purché non ne alteri la destinazione e non impedisca il pari uso anche1110 agli altri condomini.
In condominio, non è facile gestire i rapporti di convivenza tra proprietari di appartamenti vicini. Figuriamoci quando si tratta di dover dividere l’uso di un bene comune, come le scale, l’androne, il terrazzo, il sottotetto, l’ascensore o il garage. Ecco perché spesso le controversie scaturiscono proprio dall’uso delle parti comuni dell’edificio, che a volte sconfina nell’abuso e altre nella pretesa di usucapione. Cerchiamo quindi di capire quali diritti i singoli condomini hanno sulle parti del palazzo che sono in comproprietà e come funziona in condominio l’uso delle parti comuni.
Quali sono le parti comuni dell’edificio
Per prima cosa dobbiamo definire l’elenco delle parti dell’edificio che sono di proprietà di tutti i condomini, ciascuno in proporzione alla propria quota millesimale. A definire la lista è il codice civile. Salvo vi sia un atto di proprietà dal quale risulti il contrario, si presumono di proprietà comuni le seguenti parti dello stabile:
Come usare le parti comuni dell’edificio
Vediamo ora come si possono usare, ed entro che limiti, le parti comuni dell’edificio che abbiamo appena elencato. A chiarirlo è sempre il codice civile che stabilisce: il singolo comproprietario può usare la cosa comune, senza però impedire agli altri partecipanti di farne lo stesso uso secondo il loro diritto e…
Per saperne di più: La Legge Per Tutti
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